Siglare le forme del formaggio di cacio con il nome di un'artista vicino alla personalità del prodotto: in questo modo, l'artigiano di Certaldo crea piccole e originali opere d'arte
L'arte e la bellezza in Toscana sono di casa. Quasi fisiologico, per chi nel bello nasce e cresce, assorbirlo e riprodurlo. Anche nella gastronomia, testimonianza di maestria, storia e cultura.
Così è stato per Paolo Piacenti, da Certaldo, il piccolo borgo medievale, patria di Boccaccio. Lui, fra quelle case dalle linee severe e eleganti, con le facciate in mattoni rossi, c'è nato. Dal padre, proprietario di un apprezzato salumificio, apprende i misteri della norcineria, a cui aggiunge, in seguito, i segreti del cacio. L'idea di produrre caci d'autore gli viene, improvvisa, una sera a cena, in compagnia di alcuni amici artisti. 'Il pittore Alain Bonnefoit, che vive fra Certaldo e Parigi, aveva portato venti formaggi francesi, io venti toscani, selezionati con rigore assoluto. Alla fine, ha dovuto riconoscere che i nostri non avevano nulla da invidiare ai più noti prodotti d'oltralpe.
Concludendo, comunque, come anche un formaggio perfetto sia una 'forma d'arte'. Da qui, mi è nata l'idea di riunire il meglio di quanto questo grande artigianato produce nella regione e di siglare le forme con un'etichetta firmata da un artista il più vicino possibile al gusto e alla personalità del prodotto'. Per farlo, Paolo Piacenti è andato a consultare testi di storia e di storia della gastronomia e delle tradizioni. Prova e riprova per due anni, alla fine riesce a rifarlo. E' la creatura di cui è più orgoglioso fra i circa 40 che seleziona e affina.
Il risultato è un'impeccabile sinfonia per il palato in non più di venti forme al mese.
Prodotti di nicchia, quelli di Piacenti.
TRATTO DA VILLE E CASALI, in edicola nel mese di marzo 2006
L'arte e la bellezza in Toscana sono di casa. Quasi fisiologico, per chi nel bello nasce e cresce, assorbirlo e riprodurlo. Anche nella gastronomia, testimonianza di maestria, storia e cultura.
Così è stato per Paolo Piacenti, da Certaldo, il piccolo borgo medievale, patria di Boccaccio. Lui, fra quelle case dalle linee severe e eleganti, con le facciate in mattoni rossi, c'è nato. Dal padre, proprietario di un apprezzato salumificio, apprende i misteri della norcineria, a cui aggiunge, in seguito, i segreti del cacio. L'idea di produrre caci d'autore gli viene, improvvisa, una sera a cena, in compagnia di alcuni amici artisti. 'Il pittore Alain Bonnefoit, che vive fra Certaldo e Parigi, aveva portato venti formaggi francesi, io venti toscani, selezionati con rigore assoluto. Alla fine, ha dovuto riconoscere che i nostri non avevano nulla da invidiare ai più noti prodotti d'oltralpe.
Concludendo, comunque, come anche un formaggio perfetto sia una 'forma d'arte'. Da qui, mi è nata l'idea di riunire il meglio di quanto questo grande artigianato produce nella regione e di siglare le forme con un'etichetta firmata da un artista il più vicino possibile al gusto e alla personalità del prodotto'. Per farlo, Paolo Piacenti è andato a consultare testi di storia e di storia della gastronomia e delle tradizioni. Prova e riprova per due anni, alla fine riesce a rifarlo. E' la creatura di cui è più orgoglioso fra i circa 40 che seleziona e affina.
Il risultato è un'impeccabile sinfonia per il palato in non più di venti forme al mese.
Prodotti di nicchia, quelli di Piacenti.
TRATTO DA VILLE E CASALI, in edicola nel mese di marzo 2006
VILLE E CASALI: Impeccabile sinfonia per il palato
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